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Caro amico,
oggi vorrei parlarti di un vino del quale desidero svelarne subito un segreto: si tratta del vino più esportato d’Italia e pensa che è un vino bianco fermo, quindi senza bollicine. Sto parlando del Pinot Grigio.
Ogni anno quasi 300 milioni di bottiglie di Pinot Grigio italiano, proveniente soprattutto dal Veneto, dall’Alto Adige e dal Friuli Venezia Giulia, invadono le tavole degli appassionati di tutto il mondo.
E vuoi sapere un’altra cosa? Nel nostro paese, dopo aver avuto un periodo di grande apprezzamento ed essere diventato un vino alla moda, ha ceduto il passo ad altri vini e adesso è più consumato solo in alcune zone del nord e centro Italia.
Ogni coltivatore di Pinot Grigio può ritenersi fortunato ad aver scelto questa varietà: si tratta di una pianta resistente alla siccità ed al grande freddo e persino le gelate tardive o le grandinate non ne rovinano il risultato.
Le origini del Pinot Grigio
Proviene dalla Borgogna, quella striscia di terra che ha permesso alla Francia di imporre la qualità dei suoi vini in tutto il mondo.
Il suo nome deriva da “(pomme de) pin”, pigna in francese, ed effettivamente la forma del piccolo grappolo di questo vitigno somiglia proprio ad una pigna.

La caratteristica forma a pigna del grappolo di Pinot Grigio

Il colore degli acini è immediatamente riconoscibile, con buona probabilità si tratta dell’unico vitigno a bacca grigia esistente al mondo.
Oltre alla Borgogna e all’Alsazia in Francia, è presente in Slovenia, Germania, Svizzera, Ungheria ed in Italia, dove la sua coltivazione, specialmente nel nord est, è cresciuta talmente tanto negli ultimi 10 anni da contare oltre 30.000 ettari.
Il Pinot Grigio Ramato è il vero “Pinot Gris”.
Da queste uve si ottiene un vino di colore paglierino, ma spesso la produzione prevede una macerazione del mosto sulle bucce donando al vino un caratteristico colore ramato, ecco perché viene denominato Pinot Grigio Ramato. Per i francesi è il ramato è il vero “Pinot Gris” che ha comunque delle caratteristiche diverse dal cugino d’oltralpe. Il Pinot Gris, originario della regione dell’Alsazia, è infatti un vino di grande corpo, con note speziate e viscoso al palato. Le bucce dei suoi acini hanno la tipica colorazione ramata e grappoli di dimensioni non troppo sviluppate.
E’ un vino dalla spiccata acidità che si traduce con una elevata capacità di farci salivare.
Va bevuto entro un anno dall’imbottigliamento per apprezzarne al meglio le caratteristiche gustative.

I migliori abbinamenti con il Pinot Grigio

Per esaltare queste caratteristiche, la temperatura di servizio suggerita è fra i 12° ed i 14°all’interno di un calice a tulipano non troppo ampio.
Viene spesso utilizzato come aperitivo, ma i migliori abbinamenti con il Pinot Grigio sono:
• frutti di mare
• insalate di mare
• piatti a base di funghi
• uova, specialmente ad omelettes.
Se ti è venuta una grande voglia di assaggiare questi vini, e vuoi saperne di più, seguimi.


Enjoy

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