Caro Amico, 

hai mai sentito parlare o bevuto un vino prodotto con vitigni PIWI?

Niente paura non sono in molti a conosce questa parola. Il nome per esteso sarebbe pilzwiderstandfähige, ma per comodità si è deciso di coniare un’abbreviazione più facile da pronunciare PIWI. Tradotto dal tedesco, significa resistente ai funghi e indica i vitigni capaci di opporsi in maniera spontanea a oidio e peronospora. Questo garantisce al viticultore di ridurre gli interventi in vigna, senza quasi necessitare di trattamenti chimici.

Vitigni “super bio” e “Ibridi”

Sono molti i nomi attribuiti a tali varietà, la loro nascita avviene da un processo di Ibridazione: la fecondazione fra specie di vite diverse ma geneticamente affini.

Il tentativo di queste mescolanze genetiche, deriva dalla capacità di questi nuovi esemplari di ereditare la resistenza ai funghi di alcune specie americane e asiatiche e le qualità organolettiche della vite europea.

L’ibridazione anche se potrebbe sembrare un lavoro semplice, si rivela un processo complesso, faticoso e lento. Accelerato solo di recente da una nuova tecnica capace di individuare il genere della resistenza già dal seme. 

Processi nuovi e innovativi?

Considerare i PIWI dei vitigni nuovi in realtà si potrebbe considerare inappropriato, in quanto i processi di produzione prendono le mosse dalla sperimentazione enologica avvenuta in Francia a partire dalla prima metà dell’800, per fronteggiare l’insidia della Fillossera che dilagava in Europa.

Infatti le viti resistenti ai funghi sono state originariamente prodotte tramite incroci fra Vitis vinifera e altre specie del genere Vitis. Le eccellenti proprietà per l’alta qualità del vino delle viti nobili furono combinate con la resistenza delle viti americane e asiatiche.

Il dato innovativo è decisamente da non sottovalutare, per la grande necessità di rendere la viticultura più sostenibile, attraverso l’allevamento e la selezione mirata alla creazione di vitigni in grado di resistere, senza l’ausilio di fitofarmaci.

Per i più scettici nei confronti di questi nuovi sistemi di produzione di queste varietà resistenti alle malattie fungine, non vengono applicati metodi di modificazione genetica! 

Si tratta di un lungo lavoro di sperimentazione, che comincia a dare i suoi frutti verso la metà del secolo scorso, con varietà di terza e quarta generazione.

Vitigni resistenti e dove trovarli

Vitigni PIWI

Se ne fa un ampio uso in Germania ed Austria, ma sono anche impiantati con successo in Italia, nello specifico Veneto, Alto Adige, Friuli e Trentino. Persino la Francia precisamente Languedoc-Roussillon e Danimarca stanno provando ad usarli. I vitigni più utilizzati sono:

  • Bronner
  • Cabernet Blanc
  • Cabernet Cortis
  • Solaris
  • Julius
  • Ravat Blac
  • Johanniter
  • Gamaret
  • Prior
  • Leger 

Adesso conoscete anche qualche nome, non resta che cercare e provare, esiste anche un PIWI International Wine Award

Curioso di assaggiarli?

Enjoy

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