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Caro amico,

oggi parleremo del colore del vino e le sue sfumature. L’abitudine ci porta ad attribuire tre colori classici al vino: bianco, rosso e rosato, ma non restiamo in superfice proviamo ad approfondire la nostra conoscenza di queste gradazioni.

Il colore del vino oltre ad attrare la nostra attenzione per la sua vivacità, fornisce anche preziose informazioni per conoscere la vita di quel vino, il viaggio che ha percorso fino al nostro bicchiere.

Il colore determina la giovinezza e la possibile longevità, bisogna solo imparare a riconoscere le sue sfumature, che sono come le rughe sul volto di una persona.  

Da cosa dipende il colore del vino?

Alcuni chiarimenti vanno fatti per comprendere la natura delle diverse pigmentazioni, se vi state domandando da cosa dipende la colorazione del vino?

La risposta non è dalla tipologia dell’uva impiegata. Sveliamo il mistero, i maggiori responsabili della colorazione del vino, sono gli antociani e i flavoni, che appartengono alla famiglia dei polifenoli,contenuti nella buccia dell’uva, i primi per i rossi, i secondi per i bianchi.

Dunque con uve a bacca rossa si possono ottenere vini rossi, ma anche bianchi e rosati, tutto dipende dalla macerazione, cioè quanto tempo il mosto sta a contatto con le bucce che contengono queste “sostanze coloranti”.

Quindi con uve a bacca bianca, quante tipologie di vino si possono produrre? Bianchi e non solo. 

I vini color tramonto

Questa lunga premessa è servita per introdurre una new entry nel top di gamma, mai sentito parlare di Orange Wine

Questa categoria, si è affacciata da un ventennio nella vetrina vinicola, ma ha fatto molto parlare di se, per la risposta positiva dei cultori del vino, sempre a caccia di nuove esperienze gustative.

Come ogni novità che si rispetti essa prende spunto da una tradizione molto antica, spostiamoci insieme in Georgia 3.000 anni fa, culla dei cosi detti “vini ambrati”georgiani, custoditi per lunghi periodi in anfore di terracotta chiamate Kvevri, sepolte nel terreno per mantenere stabile la temperatura della fermentazione.

Chiamati anche vini macerati, perché il contatto con le bucce è il loro punto di forza garantendo appunto la colorazione ambrata e una struttura simile ai vini rossi, si avverte il tannino insieme alla sapidità e alla freschezza, con note olfattive di frutta secca  come albicocca, noci, miele e crosta di pane. 

Naturalmente Orange

Un altro aspetto interessante degli Orange Wine, è la loro coltivazione, biologica, indispensabile considerando che la qualità di questi vini sta tutta nelle sostanze contenute nella buccia dell’uva, che deve essere trattata nella maniera più naturale possibile, per via delle lunghe macerazioni, questo ne garantisce il successo presso un pubblico sempre più esigente sul versante dei vini naturali.

Una delle icone in questa categoria di vini è senza dubbio Josko Gravner, considerato il capostipite nella produzione degli Orange Wine, con la sua ribolla gialla, vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia, vinificato nelle Kvevri importate direttamente dalla Georgia, ha riportato in auge questa tradizione.

Siete pronti per tuffarvi in questa esperienza sensoriale, tra sapori di tradizioni millenarie e intensi profumi maturati grazie alla lenta e silenziosa azione del tempo? 

Enjoy

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