Caro amico,

oggi ti porto su un vulcano attivo vecchio 600.000 anni, presta attenzione alle sue caratteristiche, che lo rendono un terroir di coltivazione enologica unico al mondo. Mi trovo nella regione più a sud d’Italia, ad essere precisi si tratta di un’isola, la più grande del Mediterraneo, la Sicilia. Ben venuto sull’Etna!

Ti va di scoprire perché questo territorio è tanto apprezzato dai wine lover e enologi di tutto il mondo? 

La grande C capovolta

L’Etna ha un perimetro di 180 chilometri e un’altezza di 3.343 metri circa, le zone di coltivazione si estendono nella porzione mediana del territorio tra i 300 e i 1.100 metri di quota, sul versante Nord, Nord-Est, Sud e Sud-Est. Si può ben dire che le vigne abbracciano il grande cono vulcanico, lasciando scoperto solo il versante Ovest, prendendo la forma di una C capovolta.

I 20 comuni etnei, che compongono il mosaico dell’Etna DOC possiedono caratteristiche geologiche e climatiche molto differenti tra loro. La stratificazione lavica, essendo molto antica, si compone di svariati livelli, di conseguenza ogni metro di terra può essere diverso dall’altro per struttura e composizione.

Da qui si comprende la tipicità e diversità dei 4 versanti e nello stesso versante tal volta le differenze sono percettibili da contrada in contrada. Quindi le uve coltivate anche a pochi chilometri di distanza presenteranno dei sapori, colori, odori molto diversi. 

Il versante Nord

I comuni da esplorare in questo versante sono Randazzo, Castiglione e Linguaglossa. Il territorio ospita il maggior numero di produttori della DOC, grazie alla sua vasta area vitabile e alla sua conformazione dalle pendenze più docili, i vigneti in questa area non superano mai gli 800 metri sopra il livello del mare.

Il vitigno della zona è prevalentemente il Nerello Mascalese, le sue caratteristiche: struttura alcolica e acidità. Molto dipende dal suolo in cui viene coltivato, infatti già dai tempi più antichi i produttori della zona, capirono che se le uve venivano coltivate sulle terre nere il vino aveva una acidità più elevata, mentre se coltivata su terre bianche si ottenevano vini con maggiore alcolicità. 

Versante Nord-est

Il vasto territorio di Castiglione di Sicilia, che parte da fiume Alcantara e comprende diverse Contrade molto rinomate per il vino: Rovitello, Solicchiata, Passopisciaro, Feudo di Mezzo, Santo Spirito, Calderara.

L’ottima esposizione solare e una leggera brezza sempre presente, sulle vigne di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, danno vita ad un Etna Rosso molto ricco e concentrato, grazie anche alla complessità dei terreni. Per comprendere la stratificazione lavica, che da complessità al terreno, bisogna salire a Quota 1000.

Quota 1000 e la valle dell’Alcantara

La strada pedemontana Quota 1000 taglia perfettamente a metà il grande cono vulcanico dell’Etna, lasciatelo dire, uno dei panorami più suggestivi mai visti. Immagina di essere sospeso sopra la Valle dell’Alcantara, da qui puoi scorgere più di cento colate diverse che si intrecciano, si susseguono, si sovrappongono.

I vigneti in tutto questo, cercano di accaparrarsi la terra libera rimasta, per far sprofondare le loro radici e trarre nutrimento dal sottosuolo altamente minerale. A Quota 1000 puoi trovare impianti di Carricante, Catarratto e Minnella per la produzione dell’Etna Bianco DOC.

Piaciuta la passeggiata? Ti ho portato a spasso con l’immaginazione, non perderti i prossimi articoli, continuerò a raccontare il territorio etneo. 

Dai un’occhiata alle Wine Experience se vuoi visitare il mondo dell’Etna DOC.

Enjoy 

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